Il covo delle Monellas

Posts written by checca0074

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    Appena ho letto questa notizia ci sono rimasta davvero malissimo e mi è sembrato doveroso, aprire una discussione in suo onore :nuuu: Ho sempre adorato Bud Spenser, bravissimo attore ma soprattutto persona umile e onesta. Ho visto e rivisto tutti i suoi films con Terence Hill e no... mi hanno accompagnata x tutta l'infanzia e, non vi nascondo che anche ora, quando li fanno li riguardo volentieri... Addio grande Bud... rimarrai x sempre il mio mito delle scazzottate :abbraccio:

    Cinema, è morto Bud Spencer, il grande buono del cinema italiano

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    Insieme a Terence Hill ha scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana: dalla serie indimenticabile degli 'Spaghetti western', all'avventura comica, dal cinema di qualità come un indimenticabile protagonista per Ermanno Olmi, alle produzioni internazionali di intrattenimento

    E' morto oggi pomeriggio l'attore Bud Spencer alias Carlo Pedersoli. Aveva 86 anni. Lo ha annunciato il figlio Giuseppe Pedersoli: "Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata 'grazie". Era nato a Napoli il 31 ottobre 1929.

    Per tutti era il gigante buono che menava sganassoni sempre in coppia con l'amico Terence Hill. L'omone barbuto degli spaghetti western degli anni '70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di Lo chiamavano Trinità. Ma Carlo Pedersoli, classe 1929, per tutti Bud Spencer, morto questa sera in un ospedale romano, è stato in realtà protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film più popolari, c'è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in Quattro mosche di velluto grigio), per il cinema d'autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con Torino nera di Carlo Lizzani.

    Tante esperienze, tanti successi, e anche un pò di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un pò per caso finendo per dedicargli la vita: "In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo - si lamentava negli ultimi anni - nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival".

    L'ultima apparizione in tv era stata nel 2010 con "I delitti del cuoco", fiction di Canale 5. E l'anno scorso era stato festeggiato a Napoli con una medaglia e una targa per la sua lunga carriera che gli aveva consegnato il sindaco De Magistris a Palazzo San Giacomo in nome della sua città.

    Insieme o separati, Bud Spencer e Terence Hill hanno scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana: dalla serie indimenticabile degli 'Spaghetti western', all'avventura comica, dal cinema di qualità (Spencer è stato anche un indimenticabile protagonista per Ermanno Olmi), alle produzioni internazionali di intrattenimento. Carlo Pedersoli nasce a Napoli (quartiere Santa Lucia) il 31 ottobre del 1929. Il padre è un uomo d'affari bresciano e il lavoro lo porta lontano dal Golfo quando ha appena 11 anni e tutta la famiglia si trasferisce a Roma nel 1940. Lasciati gli amici di scuola, tra cui Luciano de Crescenzo, il ragazzo si iscrive al liceo e a un corso di nuoto, risultando brillante in entrambi i casi, tanto che arriva all'università, al corso di chimica, ad appena 17 anni.

    A guerra finita, però, la famiglia cambia nuovamente città, i Pedersoli finiscono a Rio de Janeiro e Carlo deve abbandonare gli studi. Farà l'operaio, il bibliotecario, il segretario d'ambasciata come nelle leggende delle star americane. Tornato a Roma, può riprendere gli studi ma soprattutto l'attività in piscina dove si segnala presto come un vero asso. Continua anche a studiare (questa volta giurisprudenza, laurea che porterà a buon fine nonostante gli exploit sportivi) e viene notato dal cinema nel pieno della stagione di Hollywood sul Tevere.

    Grazie al fisico scultoreo, viene scritturato come comparsa in 'Quo Vadis?' e poi finisce sul set di 'Annibale' dove non incontra mai il giovane attore Mario Girotti - Terence Hill - che diverrà il suo partner d'eccellenza pochi anni più tardi.
    Tocca a Mario Monicelli affidargli il primo, vero ruolo, quello del manesco Nando in 'Un eroe dei nostri tempi' (1955). Chiuderà col nuoto dopo i Giochi di Roma del 1960 e tornerà in Sud America per una lunga parentesi lontano dai suoi interessi.

    Rientrato in Italia apre una propria società, sposa Maria Amato, figlia del grande produttore Peppino Amato, mette al mondo i primi due figli, scrive canzoni ottenendo un discreto successo. Con il cinema la gavetta è lunga e Bud Spencer conquista il ruolo di protagonista nel western 'Dio perdona io no' soltanto nel 1967 grazie a Giuseppe Colizzi.

    Prima rifiutato per le richieste economiche, poi arruolato perché risulta il solo adatto alla parte di gigantesco e minaccioso partner del protagonista, Pedersoli incontra qui di nuovo Mario Girotti. I due decideranno, alla fine del film, di cambiare i propri nomi sui manifesti per attrarre il pubblico e Pedersoli sceglierà il suo in omaggio alla birra Bud e all'adorato Spencer Tracy. Il successo del film è più che lusinghiero, ma sarà l'episodio successivo, 'Lo chiamavano Trinità' (E.B. Clucher, 1970) a consacrare il successo personale del duo. Un vero e proprio colpo di fulmine con il pubblico che si ripeterà, infallibile, per altre 16 volte in tutto.

    Il cliché del personaggio è sempre lo stesso e Spencer lo riutilizzerà anche da solo: cow boy o investigatore (la serie di Steno 'Piedone lo sbirro'), avventuriero o buon padre di famiglia, Bud Spencer mette perfino a punto un tipo di pugno a martello che lo renderà inconfondibile. Un gigante dal cuor d'oro che picchia duro, sorride sempre come un bambino, si gode la vita e offre la sua privata giudizia a chi ha subito torti.

    FONTE: http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema...ncer-142956603/
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    Ho visto la prima punta ... divertente :lol: mi è piaciuta davvero e poi gli attori protagonisti sono davvero bravi... diciamo che è un giovedì sera davvero gradevole da passare... visto che lo ammazzano con don Matteo :ahah:
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    Jane The Virgin, la stagione 1 su Rai 2: anticipazioni e trama della serie tv

    La comedy di The Cw in chiaro a partire da fine giugno

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    Arriva in Italia, in chiaro, la stagione 1 di Jane The Virgin, serie tv americana di The Cw che debutterà a fine giugno su Rai 2, in prima serata. Di seguito le anticipazioni e la trama della serie tv ispirata alla telenovela venezuelana Juana la virgen che racconta la storia di Jane Villanueva interpretata da Gina Rodriguez, che per il ruolo si è aggiudicata un Golden Globe come miglior attrice in una serie comedy. Jane The Virgin è una serie tv da non perdere, spassosa e allo stesso tempo intelligente si è rivelata la miglior comedy della stagione televisiva 2014-2015.

    Jane The Virgin, con la stagione 1, andrà in onda a fine giugno in prima serata su Rai 2 ed ecco tutte le anticipazioni, la trama e il cast della serie tv con protagonista Gina Rodriguez. Jane Villanueva è una cameriera, felicemente fidanzata, che ha promesso alla sua nonna di rimanere vergine fino al giorno del matrimonio. Nonna Alba è una donna non al passo con i tempi, bigotta, che ha sempre messo in guardia Jane dalle conseguenze del sesso prematrimoniale. Per un errore medico, avvenuto durante una semplice visita ginecologica, Jane rimane incinta a causa di un’erronea inseminazione artificiale e, tra lo stupore di tutti, decide di portare a termine la gravidanza per dare il bambino, una volta nato, al legittimo padre.
    Jane The Virgin è una serie tv molto divertente che con un spirito leggero affronta diversi stereotipi, attraverso amori sfumati, tradimenti e nuovi amori.
    Particolarità della serie tv è la voce fuori campo del narratore che guida lo spettatore nella scoperta dei sentimenti più profondi di Jane.
    Nel cast di Jane The Virgin, oltre Gina Rodriguez troviamo: Andrea Navedo nel ruolo di Xiomara, madre di Jane; Ivonne Coll è Alba, nonna di Jane; Brett Dier interpreta Michael, il fidanzato di Jane; Justin Baldoni veste i panni di Rafael, il padre legittimo del bambino e Yael Grobglas interpreta la moglie di Rafael.
    Jane The Virgin ha ottenuto un ottimo riscontro da parte di critica e pubblico e la serie tv, infatti, ha ottenuto diverse riconoscimenti, come le nomination ai Golden Globe e ai Critic’s Choice Television Award. La serie tv, negli Stati Uniti, è arrivata alla sua seconda stagione e ha ottenuto il rinnovo per una terza, confermando così la validità di questo show.

    FONTE: www.televisionando.it/articolo/jane...spoiler/164983/

    Jane the virgin

    1' Stagione Ep.1 - 'Capitolo 1' Jane, giovane signora cattolica e molto devota, scopre di essere incinta dopo essere stata erroneamente sottoposta a un'inseminazione artificiale.1' Stagione Ep.2 - 'Capitolo 2' Jane decide di...

    ANTICIPAZIONE DI GIOVEDÌ 23 GIUGNO ORE 21.15:1' Stagione Ep.1 - 'Capitolo 1' Jane, giovane signora cattolica e molto devota, scopre di essere incinta dopo essere stata erroneamente sottoposta a un'inseminazione artificiale.
    ANTICIPAZIONE DI GIOVEDÌ 23 GIUGNO ORE 22.00:1' Stagione Ep.2 - 'Capitolo 2' Jane decide di fare causa alla dottoressa, per aver attuato erroneamente su di lei l'inseminazione artificiale. Nel frattempo Michael scopre che Petra ha una relazione segreta.
    ANTICIPAZIONE DI GIOVEDÌ 23 GIUGNO ORE 22.55:1' Stagione Ep.3 - 'Capitolo 3' Jane prende un'importante decisione che potrebbe cambiare la sua vita, inoltre si interroga sulle capacita' di Petra di essere madre.

    FONTE: www.programmitvsera.it/jane-the-virgin/
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    Buonasera monellissime... vediamo di andare un pochino avanti :checca: buona lettura a tutte :abbraccio:

    L’aria era fresca e l’estate stava per far posto a un mite autunno. Patrizia si trovava già vicino la Fontana Maggiore, in attesa del suo Giulio. Guardava interessata la bellezza di quella scultura, lo scorrere dell’acqua sulle meravigliose decorazioni. Era appoggiata alla ringhiera che circondava la fontana quando alle sue spalle sentì una voce.
    GIULIO: Mi scusi, signorina, sta per caso aspettando qualcuno?
    Un sorriso radioso apparve sul viso di Patrizia, sentire la sua voce l'aveva sempre fatta fremere. Si voltò lentamente e incrociò i suoi bellissimi occhi. Patrizia gli si avvicinò, gli posò le mani sulle spalle, per poi farle risalire lentamente dietro la sua nuca. Si avvicinò sempre più al suo viso, sentire il suo profumo era una sensazione meravigliosa. Chiuse gli occhi e poggiò la fronte sul mento di Giulio. Lui la strinse forte a sé, prese il suo viso tra le mani e la baciò con passione. Rimasero abbracciati per un po’, era bello sentirla tremare di emozione, stretta tra le sue braccia.
    PATRIZIA: Aspettavo un affascinante Capitano dei Carabinieri...
    Giulio le sorrise dolcemente...
    GIULIO: Ti va di fare una passeggiata?
    Patrizia annuì felice.
    PATRIZIA: Vieni, ti porto in un posto bellissimo.
    Camminarono a lungo, abbracciati stretti l’uno all’altra, si guardavano spesso, non riuscivano a credere a ciò che stavano vivendo in quel momento.
    GIULIO: Dove stiamo andando? E’ da un po’ che camminiamo.
    PATRIZIA: Non brontolare sempre. Ah, già, avevo dimenticato che sei più incline alla corsa che alla passeggiata. Avrei dovuto dirti di metterti in tuta e scarpe da ginnastica.
    GIULIO: Spiritosa la mia fidanzata.
    A quella frase, Patrizia si fermò e iniziò a tremare. Lo guardò timidamente. Lui si avvicinò, prendendola tra le braccia e sollevandole il mento.
    GIULIO: Ho detto qualcosa che non dovevo?
    PATRIZIA: Allora...è tutto...vero?
    Giulio le sorrise teneramente...
    GIULIO: Certo, amore mio, che è tutto vero. Tu, però, non mi lasciare mai più.
    Patrizia si avvicinò alle labbra del suo bellissimo Capitano e lo baciò.
    PATRIZIA: Mai più...promesso...
    Giulio la sollevò, tenendola per la vita e stretta tra le sue braccia.
    PATRIZIA: Comunque siamo arrivati, Capitano.
    Giulio la poggiò a terra e si guardò intorno. L’unica cosa che vedeva era una lunga scalinata. Ci pensò un attimo.
    GIULIO: Eh sì! Se volevi portarmi fin lassù, dovevi dirmi della tuta e delle scarpe da corsa.
    PATRIZIA: Avanti, pigrone, andiamo che sta per fare buio, altrimenti non riusciremo a vedere nulla.
    Patrizia lo trascinò per tutta la scalinata ma appena arrivati in cima, Giulio rimase affascinato.
    GIULIO: E' bellissimo! Non ero mai venuto qua...
    PATRIZIA: Questo posto si chiama “Giardini Carducci”. Vengo qua quando rimango per pranzo a Perugia. Questo è il mio giardino, mi piace e mi rilassa. Diciamo che è anche il mio confessore, sa tutto di me...di noi due. Solo che non sapeva ancora che siamo tornati insieme.
    GIULIO: Allora lo dobbiamo informare subito...
    Giulio l'abbracciò e la baciò ancora. Si presero per mano ed entrarono nel giardino. Si avvicinarono ad una colonna, sulla quale faceva bella mostra un mezzobusto.
    GIULIO: E questo chi è?
    PATRIZIA: Come chi è? Leggi il nome, Giulio.
    Giulio iniziò a leggere.
    GIULIO: La storia il paesaggio ispirarono qui a Giosuè Carducci il “Canto dell’amore” dal nome di lui questo giardino s’intitola. Ma lo dobbiamo dire anche a lui di noi due?
    Patrizia sorrise divertita.
    PATRIZIA: E poi sarei io la spiritosa. Vieni, ti faccio vedere un’altra cosa.
    Il giardino si affacciava imponente sulla valle e sui monti circostanti. Il panorama era spettacolare, il sole stava oramai tramontando, mentre le prime luci dei lampioni gli donavano un'aria romantica e un silenzio rilassante li stava avvolgendo.
    GIULIO: E' meraviglioso...
    PATRIZIA: Anche a me piace tantissimo. Devi sapere che Giosuè Carducci fu ispirato da questo bellissimo panorama, quando scrisse la sua ode “Canto dell’amore”.
    Giulio le cinse la vita con le braccia e la tirò a sé.
    GIULIO: Ho capito quali sono le tue intenzioni. Ora mi reciterai l’ode di Carducci.
    PATRIZIA: In verità ti ho portato qui per farmela recitare da te. E non sto scherzando...
    GIULIO: Ok, preparati.
    La racchiuse nuovamente tra le sue braccia e la baciò appassionatamente. Patrizia ricambiò il suo bacio con tutto l'amore che aveva nel cuore, desiderosa che quel momento non finisse mai.
    PATRIZIA: Dolcissima la tua ode, Capitano...
    GIULIO: Vuol dire che le concederò molto volentieri il bis, dottoressa...
    Ormai il sole era calato e i lampioni illuminavano il giardino.
    PATRIZIA: Sarà meglio andare prima che ci chiudano dentro.
    Uscirono dal giardino e ritornarono alla Fontana Maggiore.
    PATRIZIA: Dovrei chiamare Assuntina.
    GIULIO: Perché?
    PATRIZIA: Sono venuta con lei e le sue amiche qui a Perugia. Per sapere a che ora incontrarci esattamente per il ritorno.
    GIULIO: Se vuoi ti riaccompagno io a casa.
    PATRIZIA: Se poi qualcuno ci vede?
    GIULIO: Ormai è buio, non correremo nessun rischio.
    PATRIZIA: Allora le invio un SMS.
    Lungo la strada, decisero di fermarsi a mangiare un panino veloce. Arrivarono vicino casa di Patrizia e il cellulare di Giulio squillò per l’arrivo di un SMS. Lo aprì: era Assuntina.
    GIULIO: E’ tua sorella, mi ha mandato un SMS.
    PATRIZIA: Cosa dice?
    GIULIO: “Vacci piano con mia sorella. Comunque, bentornato in famiglia.” Ma come scrive? Quando imparerà ad esprimersi decentemente?
    Patrizia sorrise. Poggio la testa sullo schienale, fissando Giulio.
    PATRIZIA: Cosa hai fatto alle donne di casa Cecchini?
    Giulio la guardò sognante, la sua pelle era morbida e delicata, il suo sorriso dolcissimo e suoi occhi scintillanti d'amore per lui. Sentì l'amore per lei stringergli il cuore, togliendogli il respiro.
    GIULIO: Sei bellissima...e io ti amo da impazzire, Patrizia...
    Si avvicinò al suo viso, le diede un bacio leggero e restò a guardarla.
    PATRIZIA: Capitano, il mio galateo m'impone di chiederle se si vuole accomodare in casa mia per offrirle qualcosa.
    GIULIO: Dottoressa, il mio galateo mi impone di non poter rifiutare il suo invito.
    Entrarono in casa. Avevano ancora bisogno di stare insieme e di assaporare un po’ della loro felicità appena ritrovata.

    Patrizia era impegnata a prepararsi per andare a lavoro. Giulio era già andato via e lei non l’aveva nemmeno sentito. Era molto delusa di questo aspetto della loro storia ma per il momento era il prezzo da pagare per tenere segreta la loro storia. Sognava quei momenti di vita quotidiana, come alzarsi la mattina e fare colazione insieme, guardare un film abbracciati sul divano, condividere tutto della loro vita. Quanto, però, doveva aspettare ancora? Decise che era ora di inviare l’e-mail all’avvocato De Rossi, aveva aspettato anche troppo per farlo. Si cambiò velocemente per andare in caserma.
    Giulio, nel frattempo, era nel suo ufficio, seduto sulla sua poltrona, una decina di fascicoli giacevano sulla sua scrivania e la sua voglia di lavorare era pari a zero. Aveva ben altro a cui pensare, decisamente più piacevole di quelle scartoffie, che il resto in quel momento non contava nulla.
    Il Maresciallo osservava attento il comportamento strano del suo Capitano ed era sempre più preoccupato, non riusciva a capire cosa gli stesse accadendo, non era da lui rimanere in arretrato con il lavoro.
    MARESCIALLO: Signor Capitano, posso?
    GIULIO: Prego, Cecchini, entri!
    MARESCIALLO: Tutto a posto, Capitano?
    Giulio era davvero esasperato dall’invadenza del Maresciallo, era un continuo interessarsi alla sua vita.
    GIULIO: Certo, che è tutto a posto. Cecchini, è da un po’ di giorni che tutte le mattine mi fa la stessa domanda ma che vede di strano?
    MARESCIALLO: No, niente Capitano. E’ solo che la vedo rilassato, tranquillo.
    GIULIO: E per lei è un problema se sono rilassato e tranquillo? Vuol dire che sto bene, no?
    MARESCIALLO: Mi fa piacere che stia bene, però non è da lei.
    GIULIO: Cosa non è da me, Cecchini?!
    MARESCIALLO: Mi scusi, signor Capitano se mi permetto ma questa cosa gliela devo proprio dire. E’ da giorni che ha quei fascicoli da firmare e non l’ha ancora fatto, non è da lei!
    Giulio era stato colto in fallo ma Cecchini stava oltrepassando il limite.
    GIULIO: Maresciallo, vuole farmi rapporto?
    MARESCIALLO: Ma no, si figuri!
    GIULIO: Ah! La ringrazio. Comunque, non si preoccupi, ora adempierò al mio dovere. Capita a tutti un momento di stanchezza.
    MARESCIALLO: Io non la vedo stanco Capitano, al contrario.
    GIULIO: Cecchini ha deciso di farmi una seduta di psicoanalisi, per caso?
    MARESCIALLO: Io? Perché Capitano? Mica sono un dottore io, che analizzo.
    GIULIO: Senta, facciamo così. Io controllo questi documenti, li firmo e poi lei li sistema tutti in archivio. Va bene?
    MARESCIALLO: Io li devo sistemare?
    GIULIO: Vede altri marescialli in questa caserma?
    MARESCIALLO: No, io solo sono.
    GIULIO: Appunto!
    Mentre i due continuavano a parlare, Patrizia bussò alla porta dell’ufficio di Giulio.
    PATRIZIA: Buongiorno, Capitano. Buongiorno, Maresciallo.
    GIULIO: Buongiorno, dottoressa, prego si accomodi.
    MARESCIALLO: Buongiorno!
    Il buongiorno del Maresciallo fu freddo e scostante, alla vista della figlia chinò la testa per non guardarla e lei notando la sua reazione passò all’attacco.
    PATRIZIA: Capitano, avrei bisogno di parlare in privato con lei, se non le dispiace.
    Giulio, ora, si trovava in mezzo ad una vera propria guerra fredda tra Patrizia e il padre, e la cosa non gli piaceva affatto. Sapeva quanto i due fossero simili, così decise di non parlare, di non prendere le parti di nessuno dei due.
    MARESCIALLO: Bene, Capitano, visto che la dottoressa deve parlare in privato con lei, io vado. Aspetto che mi dia i documenti d’archiviare.
    Patrizia non poteva non rispondere alla provocazione del padre.
    PATRIZIA: Maresciallo, le dispiacerebbe chiudere la porta quando esce?
    Come al solito, l’ultima parola doveva essere la sua. A quel punto, il Maresciallo non rispose, Patrizia guardò soddisfatta suo padre uscire dall’ufficio e chiudersi la porta alle sue spalle. Quando tornò a guardare Giulio, però, lui la stava guardando con aria di rimprovero.
    PATRIZIA: Cosa c’è? Perché mi guardi così?
    GIULIO: Non starai un po’ esagerando con tuo padre?
    PATRIZIA: Ah no, Capitano, niente prediche da parte tua. Non le sopporto, lo sai.
    GIULIO: La mia non è una predica ma una constatazione: stai esagerando.
    PATRIZIA: Hai deciso di litigare?
    GIULIO: No, ma che dici?
    PATRIZIA: Peccato...sarebbe stata un’ottima scusa per fare pace.
    GIULIO: Dottoressa, credo sia il caso di cambiare discorso.
    PATRIZIA: Già, lo penso anch’io.
    Patrizia si accomodò sulla sedia, accavallando sensualmente le gambe e guardando Giulio con un sorrisetto malizioso. Giulio deglutì a fatica, cercando di riprendere il controllo delle sue emozioni. Era bello finalmente parlarsi e scherzare con lei come facevano un tempo. Tutto questo era mancato ad entrambi.
    GIULIO: Sei qui per lavoro?
    PATRIZIA: No, in verità sono qui perché vorrei parlarti della mail da inviare all’avvocato De Rossi. Avrei bisogno di alcune informazioni, che solo tu puoi darmi. Dovremo, quindi, decidere insieme quando parlarne, vorrei essere il più precisa possibile nella descrizione del problema.
    GIULIO: Capisco...
    Giulio prese un fascicolo e lo aprì, iniziò a leggerlo, senza curarsi di lei. Patrizia lo guardò delusa, si era limitato a risponderle un semplice "capisco". L’espressione indifferente del suo volto, il suo modo di risponderle freddo e distaccato, l'ignorare la sua presenza, la ferirono profondamente. Si aspettava più entusiasmo e voglia di risolvere subito la questione con Amanda, per stare finalmente insieme senza alcun problema. Forse...aveva cambiato idea e non voleva più rivolgersi ad un legale...magari per lui la loro storia andava bene così. Respirava a fatica. Decise che era il caso di togliere il disturbo...
    PATRIZIA: Comunque, ora devo andare a lavoro, sono in ritardo. Poi mi fai sapere tu.
    GIULIO: Ok, ci sentiamo dopo, allora.
    Patrizia continuava a non capirlo, perché la stava trattando così? Andò via, si sentiva una stupida, forse...forse desiderava troppo e non poteva permettersi di pretenderlo da un rapporto ricominciato da poco. Tutti i sogni che aveva desiderato si realizzassero presto, erano svaniti come neve al sole. Si impose di non ritornare sull'argomento. Si sarebbe accontentata di vivere la storia giorno dopo giorno, senza illudersi e soprattutto senza pretendere nulla da Giulio.
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    ORGOGLIO E PREGIUDIZIO


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    LUNEDI 13 GIUGNO ALLE 21.10 - Il grande classico di Jane Austen nella versione con Keira Knightley, Matthew Macfayden, Donald Sutherland e Rosamunde Pike... L'amore tra Lizzie e Mr Darcy nell'Inghilterra di fine '700...

    Nell'Inghilterra di fine '700 le cinque sorelle Bennet, Lizzie (Keira Knightley), Jane (Rosamund Pike), Lydia (Jena Malone), Mary (Talulah Riley) e Kitty (Carey Mulligan), crescono consapevoli dell'ossessione della madre (Brenda Blethyn) di trovar loro un marito benestante.

    Un giorno, il ricco scapolo Charles Bingley (Simon Woods) in compagnia dell'amico Darcy (Matthew Macfadyen) decide di affittare la tenuta accanto a quella dei Bennet. Proprio durante un ballo, Charles incontra la dolce e bella primogenita Jane e se ne innamora....

    Amore a prima vista sembrerebbe anche quello tra Darcy e la secondogenita Lizzie, ma la loro indole poco incline al confronto non sembra aiutarli. Il tempo deciderà le sorti delle due coppie...

    Il film, remake dell'omonimo "Orgoglio e pregiudizio" del 1940 e tratto dal classico di Jane Austen del 1813, ha ricevuto quattro nomination agli Oscar 2006 tra cui quella per miglior attrice protagonista a Keira Knightley.

    FONTE: http://www.mediaset.it/canale5/articoli/or...zio_14869.shtml
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    E prima di andare a nanna vi lascio un piccolo pensierino della buonanotte ... dicendo alla nostra claire che ne leggerà ancora delle belle e dando il ben tornata tra noi alla nostra mariakiara ... i suoi commenti mi sono mancati tanto :abbraccio: Notte covo del mio cuoricino :checca:

    Patrizia era seduta al bar, in piazza, in attesa dell’arrivo di Assuntina. Voleva chiederle scusa per ciò che le aveva detto la sera prima, ne era veramente dispiaciuta. Inoltre, voleva anche farle sapere di lei e Giulio, in fin dei conti era stato anche merito suo il loro riavvicinamento. Un sorriso le apparve sul viso. Alzò lo sguardo verso la caserma: lui era lì, a pochi metri da lei ed erano finalmente tornati insieme. Il pensiero dei momenti appena trascorsi insieme a Giulio, le aveva tolto il respiro, mentre il cuore le si riempiva di amore. Sospirò profondamente felice, Giulio le era mancato così tanto. In quel momento si stava chiedendo dove avesse trovato la forza di stargli lontana, se ora si rendeva conto di non poterne fare più a meno. Si erano lasciati solo poche ore prima e già gli mancava da morire. Sospirò sognante un'altra volta.
    ASSUNTINA: Accidenti! Se sapevo che eri in questo stato avrei portato l’ossigeno con me.
    Patrizia sorrise alla battuta di sua sorella, si girò e vide il suo viso divertito.
    PATRIZIA: Allora, non sei arrabbiata per come ti ho trattata ieri sera?
    ASSUNTINA: Dipende...
    PATRIZIA: Da cosa?
    ASSUNTINA: Se mi dici che farmi insultare da te è servito a farti tornare con il Capitano, allora sei perdonata...altrimenti, mi alzo e vado via.
    PATRIZIA: Allora puoi rimanere seduta.
    Assuntina lanciò un urlo di gioia e abbracciò la sorella.
    PATRIZIA: Calma, calma, non urlare ma sei matta?
    ASSUNTINA: E perché?
    PATRIZIA: Non lo deve sapere nessuno, mi raccomando.
    ASSUNTINA: Uffa, si ricomincia...ma perché scusa,? Mica siete dei ragazzini che vi dovete nascondere e poi papà questa volta non avrà nulla da obiettare.
    PATRIZIA: Magari papà no ma ti sei dimenticata di Amanda per caso? Voglio trovare il modo di non farle usare Luca per ricattare Giulio quando saprà di noi. Lo sai che sarebbe capace di usare il bambino per i suoi scopi.
    ASSUNTINA: Hai ragione! Povero Giulio, chissà come farà a sopportarla.
    Patrizia abbassò lo sguardo e non disse più una parola.
    ASSUNTINA: Hey, che ti prende?! Ora devi pensare solo a essere felice.
    PATRIZIA: Assuntina, è colpa mia se Giulio è in questa situazione con Amanda. Io ho preferito scappare, invece di rimanere a lottare per e con lui. Non sarei mai dovuta andare via...
    ASSUNTINA: Smettila, piagnucolona...e comunque ormai è andata. Senti, che ne pensi se andiamo a trovare il tuo bel Capitano in caserma?
    Patrizia sorrise e si alzò in piedi. Come sempre la sua sorellina le aveva letto nel pensiero.
    ASSUNTINA: Pensavo ti facessi pregare un po’ prima...
    PATRIZIA: Sapevo, che me l’avresti chiesto. Mi servirà una scusa da magistrato ma so già che avrò dei validi alleati con me.

    Entrarono in caserma. Patrizia andò verso Pietro.
    GHISONI: Buongiorno, dottoressa. Ciao, Assuntina.
    PATRIZIA: Buongiorno, Pietro, vorrei parlarti un attimo se è possibile.
    GHISONI: Mi dica, dottoressa.
    PATRIZIA: Giulio mi ha raccontato tutto e mi ha anche detto di quanto tu sia stato fondamentale in tutta questa storia...ecco, io ti vorrei ringraziare, Pietro...
    GHISONI: Non ti preoccupare Patrizia, l’importante è che le cose si siano sistemate...in tutti i sensi.
    Pietro le sorrise facendole, capire che conosceva il loro segreto e che con lui era al sicuro.
    Giulio notò subito la presenza di Patrizia, si alzò dalla sua scrivania e rimase ad osservarla dalla vetrata del suo ufficio mentre continuava a parlare con Pietro. Era bellissima...i capelli sciolti e morbidi, ricadevano delicatamente sulle spalle, il profilo delicato, la sua bocca ben delineata e morbida, i suoi movimenti raffinati, il suo modo di vestire semplice e sobrio. Patrizia era di nuovo sua e la sua vita iniziava ad avere una prospettiva diversa. Sentì un brivido percorrergli la schiena e uno strano dolore al cuore che non lo faceva respirare.
    "Mio Dio, se continuo così, finirò per avere un infarto."
    Nel frattempo, lo sguardo marpione del Maresciallo venne intercettato da Ghisoni.
    GHISONI: Dottoressa, il Capitano la sta aspettando nel suo ufficio, prego l’accompagno.
    Patrizia gli sorrise, aveva capito che alle sue spalle c’era il padre in agguato. Anche Assuntina capì al volo Pietro e scoprì il Maresciallo che cercava, con fare indifferente, di ascoltare la conversazione tra loro tre. La piccola Cecchini si avvicinò a lui, abbracciandolo e dandogli un bacio.
    ASSUNTINA: Papino, Buongiorno, come stai?
    Giulio tornò dietro la sua scrivania, cercando di farsi trovare impegnato nel suo lavoro. Patrizia bussò e lui alzò lo sguardo, facendole cenno di entrare. I loro sguardi si incontrarono immediatamente, erano persi l'uno negli occhi dell'altra. Avrebbero voluto abbracciarsi, stringersi e abbandonarsi in un bacio appassionato ma la ragione li fece desistere, il luogo e il momento non lo concedevano.
    GIULIO: Buongiorno, dottoressa...
    PATRIZIA: Buongiorno, Capitano...
    Ghisoni uscì e chiuse la porta.
    GIULIO: Come stai?
    PATRIZIA: Bene e tu?
    GIULIO: Meravigliosamente bene...Prego accomodati.
    Patrizia si accomodò e Giulio tornò a sedersi sulla sua poltrona. Lei notò subito dei fascicoli sulla scrivania.
    PATRIZIA: Oh, scusami...stavi lavorando...ti ho disturbato...
    GIULIO: No, non ti preoccupare, posso finire anche dopo.
    Patrizia notò il tono esitante della voce di Giulio e l'espressione del suo viso distratta e distaccata, come se in quel momento non desiderasse che lei fosse lì.
    PATRIZIA: Perdonami...forse avrei dovuto chiamare...prima di venire...ti sto facendo perdere tempo...
    Patrizia si alzò, pronta per andare via, era dispiaciuta e imbarazzata. Giulio, però, le afferrò la mano e la trattenne.
    GIULIO: Fermati, Patrizia, ti prego, non andartene.
    Patrizia lo guardò timidamente negli occhi e si accomodò di nuovo.
    GIULIO: Senti, non puoi neanche immaginare quale sacrificio sia per me starti vicino e far finta di nulla. Appena ti ho vista entrare, il mio primo desiderio non era certo quello di chiederti di sederti...
    PATRIZIA: Hai ragione...scusami...
    GIULIO: Ascolta, oggi ho il pomeriggio libero, torno a casa per stare un po’ con Luca e poi che ne pensi se nel tardo pomeriggio ci incontrassimo?
    PATRIZIA: Direi che per me è un’ottima idea...Capitano...
    GIULIO: Conosci un posto dove possiamo stare tranquilli? Dobbiamo fare attenzione, se non vogliamo che ci scoprano.
    Patrizia ci pensò un attimo, poi le venne un’idea.
    PATRIZIA: Che ne dici se ci vedessimo alle diciotto a Perugia?
    GIULIO: Perugia?
    PATRIZIA: Certo! Andremo separati, ci incontreremo lì, vicino alla Fontana Maggiore.
    GIULIO: Ok, per me va bene.
    Ci fu un breve silenzio, mentre continuavano a guardarsi intensamente negli occhi.
    PATRIZIA: Credo che sia meglio che vada, ora, mia sorella sta cercando di tenere a freno mio padre. Io è meglio se non ti chiamo, aspetto che lo faccia tu...
    Patrizia si alzò e si avviò verso l’uscita.
    GIULIO: Patrizia aspetta! Non posso né abbracciarti e né baciarti...però posso dirti che...ti amo...
    PATRIZIA: Anch’io Giulio...non immagini quanto...
    Patrizia sentì il cuore scoppiarle d'amore...lo amava così tanto!
    Si scambiarono un sorriso e lei andò via. Patrizia si fermò vicino alla scrivania del padre guardandolo seria, i due non avevano ancora avuto modo di chiarirsi.
    PATRIZIA: Buongiorno, Maresciallo. Andiamo Assuntina.
    ASSUNTINA: Ok, ciao papà.
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    ben tornata mariakiara ... finalmente sei tornata tra noi :lol: era ora :checca: recupera tutte le nostre novità e commenta mi raccomando :bacio:
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    Buonasera Monelles :checca: piccolo aggiornamento x voi... buonanotte a tutte :abbraccio:

    Patrizia era in soggiorno, seduta rannicchiata sulla sedia, il mento poggiato sulle ginocchia, sul tavolo una tazza di caffè fumante e il suo PC aperto. Era assorta nei suoi pensieri...pensava a tutto quello che era successo in quell’ultimo periodo, a Domenico e a quello che le stava per fare. Lei si era affezionata a lui, la stava per ingannare. Poi ad Amanda, al piccolo Luca. Si chiedeva cosa sarebbe successo...
    Giulio sbucò dalla camera e si appoggiò allo stipite della porta che dava nel soggiorno. La osservava in silenzio. Patrizia prese una ciocca dei suoi capelli e iniziò a giocarci nervosamente. Giulio conosceva il significato di quel gesto, sicuramente nella sua testa riaffioravano brutti pensieri. Lei non si era ancora accorta della sua presenza, almeno fino a quando non sentì le labbra di Giulio posarsi sul suo collo.
    GIULIO: Si è già pentita, dottoressa ?
    Patrizia gli sorrise dolcemente ma i suoi occhi erano velati di tristezza. Non rispose alla sua domanda.
    PATRIZIA: Vado a prepararti il caffè.
    Si alzò velocemente ma Giulio l'afferrò, facendola sedere su di lui e stringendola tra le sue braccia.
    GIULIO: Prima dimmi cosa hai, perché fai così?
    Patrizia lo guardò seria.
    PATRIZIA: Perché sono una stupida e ora mi sento in colpa.
    GIULIO: Ti senti in colpa? Perché?
    PATRIZIA: Perché da quando sono tornata, con te non ho fatto altro che essere fredda, scostante e ti ho trattato malissimo. Stavo commettendo il più grosso errore della mia vita solo perché volevo ferirti.
    Giulio le sorrise, accarezzandole il viso e le diede un bacio sulla guancia.
    GIULIO: Diciamo che sei stata terribile con me ma non ha importanza, ora. Sono così felice che siamo di nuovo insieme, che non m’importa del passato e soprattutto voglio pensare a noi e al nostro futuro.
    Patrizia sorrise, stringendosi a lui. Chiuse gli occhi, portando le labbra vicino all'orecchio di Giulio.
    PATRIZIA: Quanto mi è mancato, Capitano...
    GIULIO: Anche lei, Dottoressa...io, però, dovrei rientrare in caserma, quindi credo sia il caso che si allontani da me...
    PATRIZIA: Allora vado a preparare il caffè.
    Mentre Patrizia era in cucina, Giulio guardò sul suo portatile, notò che era collegato con il sito di uno studio legale di Roma.
    GIULIO: Stai lavorando a qualche caso in particolare?
    PATRIZIA: No, in verità vorrei iniziarlo a fare ma ho bisogno della tua autorizzazione.
    GIULIO: Della mia autorizzazione? Guarda che sono io che devo chiederle a te, le autorizzazioni.
    Il volto di Patrizia divenne improvvisamente serio e assunse un'espressione decisa.
    PATRIZIA: Non si tratta di un caso riguardante il nostro lavoro ma di una tua questione personale.
    GIULIO: Non capisco...
    PATRIZIA: Innanzitutto, avrei pensato di aspettare un po’ prima di rendere di nuovo pubblica la nostra storia.
    GIULIO: No, Patrizia, abbiamo già sofferto abbastanza e non ho voglia di ricominciare con sotterfugi e ritagli di tempo per poterci vedere. Prima di andare in caserma passo da casa per cambiarmi e dico tutto ad Amanda.
    PATRIZIA: Giulio, conosciamo bene di cosa è capace Amanda e ho paura che alla notizia di noi due, possa crearti problemi con Luca. Non me lo perdonerei mai.
    Giulio la guardò, aveva ragione. Amanda era già riuscita a dividerli una volta, non l’avrebbe sopportato se lo avesse fatto ancora.
    GIULIO: Cos’hai in mente?
    PATRIZIA: Purtroppo, non è il mio campo e comunque io sarei la persona meno indicata per seguirti, lei potrebbe appellarsi anche a questo. Vorrei rivolgermi allo studio dell’avvocato De Rossi di Roma. Ho finito il mio praticantato lì e ho lavorato per loro fino a quando non ho preso la specializzazione in magistratura. L'avvocato e la sua famiglia mi sono stati molto vicini in quel periodo e mi hanno aiutata moltissimo. È un caro amico di Don Matteo, saprà come aiutarci. Vorrei inviargli un e-mail, se sei d'accordo, per sapere quale documentazione gli occorrerà.
    GIULIO: Fammi capire, tu in questi tre anni sei sempre stata a Roma?
    PATRIZIA: Ti prego, abbiamo ancora tante cose da dirci e da raccontarci ma non tutto ora. Vorrei solo sapere cosa ne pensi della mia idea.
    Giulio l’abbracciò, baciandola sulla fronte.
    GIULIO: Ti affido la mia vita, Patrizia, fai quello che ritieni giusto.
    Patrizia accarezzò il viso di Giulio e si avvicinò alla sua bocca, sfiorando le sue labbra per poi perdersi in un bacio pieno di passione.

    Giulio era tornato a sorridere e ad essere felice, finalmente lui e la sua Patrizia erano di nuovo insieme, era felice come non lo era più da tempo. Arrivò in caserma e la prima cosa che fece fu chiamare in ufficio Ghisoni.
    GIULIO: Pietro, volevo ringraziarti per tutto l’aiuto che mi hai dato in questo periodo. Non so come sarebbe andata a finire se non ci fossi stato tu.
    GHISONI: Capitano, si figuri, è stato un piacere.
    GIULIO: Hai poi saputo qualcosa di ieri sera?
    GHISONI: Sono stati arrestati i due latitanti e a sorpresa altre persone ricercate da tempo.
    GIULIO: Siamo sicuri che Patrizia è al sicuro, ora?
    GHISONI: Tranquillo, Capitano, nessuno sa che Patrizia doveva andare a quella festa. Inoltre, al comando di Perugia, ha degli estimatori e hanno fatto capire a Longhi che la dottoressa deve rimanere fuori da questa storia o se la vedrà con loro.
    GIULIO: Ecco, siamo a posto, ci mancavano anche gli ammiratori al comando di Perugia.
    GHISONI: Non si preoccupi, Patrizia non ha mai dato speranze a nessuno. Capitano, posso farle un domanda indiscreta?
    GIULIO: Dimmi!
    GHISONI: Tutto a posto tra lei e Patrizia?
    Giulio sfoggiò un sorriso sognante.
    GIULIO: Sì, Pietro, tutto a posto, finalmente.
    GHISONI: Sono contento per voi. Anche Assuntina ne sarà felice, Severino un po’ meno.
    GIULIO: Giuro che questa volta Severino lo trasferisco sul serio. Comunque, Pietro, vorrei che la cosa rimanesse ancora segreta, almeno per il momento, per via di Luca. Non vorrei che Severino combinasse guai.
    GHISONI: Non si preoccupi, Capitano penserò io a Severino e poi, non dimentichi che Assuntina sa come tenerlo a bada. Ora, se non ha bisogno ancora di me, io andrei.
    GIULIO: Vada Ghisoni, vada.
    GHISONI: Comandi, Capitano!
    Cecchini arrivò in caserma, come al suo solito in ritardo e quindi fece di tutto per non farsi notare dal Capitano. Non subito, almeno.
    MARESCIALLO: Ghisoni, il Capitano è arrivato?
    GHISONI: Buongiorno, Maresciallo! Certo, è nel suo ufficio.
    MARESCIALLO: Ha chiesto di me?
    GHISONI: No, Maresciallo.
    Con aria indifferente, si avvicinò alla sua scrivania e lanciò un’occhiata nell’ufficio di Giulio. Lo guardò e notò subito la sua espressione. Occhi sognanti, sorriso beato e continui sospiri.
    MARESCIALLO: Ma che ha stamattina, ride da solo?
    Cecchini si avvicinò a Severino e il ragazzo, notandolo, scattò in piedi per il saluto, sbattendo come al suo solito i tacchi.
    SEVERINO: Buongiorno, Maresciallo. Comandi!
    Cecchini sobbalzò.
    MARESCIALLO: Ma che fai, sei impazzito? Mi farai morire di infarto! Senti un po’, sai cosa è successo al Capitano? Mi sembra strano.
    SEVERINO: Maresciallo, mi scusi ma credo di non seguire il suo discorso. E poi io avrei da fare delle ricerche urgenti e non posso proprio trattenermi. Comandi, Maresciallo.
    Severino si dileguò, lasciando il Maresciallo interdetto.
    "Questa non me la bevo. Qui c’è qualcosa che io non so." Decise di entrare nell’ufficio di Giulio. Bussò alla porta.
    MARESCIALLO: Buongiorno, Capitano posso?
    GIULIO: Prego, Cecchini, si accomodi.
    Cecchini entrò scrutando il viso del Capitano. Giulio se ne rese conto.
    GIULIO: Maresciallo, che c’è? Ho qualcosa sulla faccia? Mi sono macchiato?
    MARESCIALLO: No, no. Noto con piacere che oggi sta decisamente meglio. E’ sorridente, rilassato. Come mai?
    GIULIO: La devo ringraziare, Maresciallo, per avermi sostituito, ieri. Ho fatto bene a prendermi la giornata libera. Mi ha aiutato tantissimo.
    MARESCIALLO: Mi fa piacere Capitano. E cosa ha fatto di bello? Sentiamo!
    GIULIO: Niente di speciale, Maresciallo. Sono andato in palestra, ho fatto un po’ di allenamento così per rimettermi un po’ in forma.
    Le domande di Cecchini stavano iniziando a mettere Giulio in imbarazzo.
    MARESCIALLO: Ho notato che ieri è mancato tutto il giorno.
    GIULIO: Cosa, Maresciallo? Ah, sì! Voglio dire, ho preso un giorno di riposo appunto per riposare, stare un po’ tranquillo.
    MARESCIALLO: Sì, ma ho notato che lei è rientrato questa mattina.
    GIULIO: Maresciallo, che fa mi spia? Ho passato la notte fuori e allora? Devo dare spiegazioni a lei?
    MARESCIALLO: No, volevo sapere se magari aveva preso il giorno libero giusto per parlare con mia figlia Patrizia.
    GIULIO: Maresciallo, non si preoccupi, prima o poi ci parlerò con sua figlia.
    "Eccome se ci ho parlato." pensò, mentre un sorriso beato si stampò sul suo viso.
    MARESCIALLO: Ecco, lo sta facendo di nuovo.
    GIULIO: Maresciallo, cosa sto facendo di nuovo?
    MARESCIALLO: Il sorrisetto!
    GIULIO: Maresciallo, per cortesia ma quale sorrisetto. Non ha da lavorare questa mattina? Su, già è arrivato in ritardo, ora mi psicoanalizza pure. Vada, Cecchini, torni a lavoro.
    "Questo prima o poi ci becca, se non faccio attenzione. Solo per queste cose non ha bisogno dell’amico suo."
    A Giulio venne in mente subito una cosa.
    "Don Matteo, l’avevo quasi dimenticato, dovrò andarci a parlare e dirgli che finalmente è tutto a posto."
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    Grazie red x aver aperto la discussione :abbraccio: non ho ancora fatto in tempo a recuperare la puntata ... Appena lo faccio commenteró :ciaociao:
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    REPLICA NON DIRLO AL MIO CAPO, EPISODIO FINALE SU RAI REPLAY: LISA CONFESSA TUTTO



    Ecco dove vedere l'ultima puntata di Non dirlo al mio capo in onda il 30 maggio 2016.

    L'ultima puntata di Non dirlo al mio capo andrà in onda questa sera, lunedì 30 maggio 2016, in prima serata su Rai 1 ed i tantissimi fans della fiction non vedono l'ora di scoprire come andrà a finire la relazione tra Lisa ed Enrico. L'episodio finale, eccezionalmente, sarò trasmesso di lunedì per cui tutti coloro che saranno presi alla sprovvista dal cambio di programmazione voluto dai vertici della Rai potranno vedere la replica a partire da domani su Rai Replay. Andiamo, così, a vedere le ultime anticipazioni a disposizione sull'episodio finale.

    Le ultime anticipazioni
    L'ultima puntata di Non dirlo al mio capo saprà, certamente, regalarci emozioni e grandi colpi di scena e tutti i fans che hanno seguito con passione le vicende della giovane Lisa potranno, finalmente, capire come andrà a finire la relazione della ragazza con l'avvocato Vinci. Nei due episodi di stasera, Lisa riuscirà ad estinguere l'ipoteca della casa ma il tempo per gioire sarà davvero poco e dovrà subito fare i conti con un nuovo inconveniente dovuto alla presenza di Virginia, ovvero l'ex amante del defunto marito. Inoltre, Lisa deciderà di confessare tutta la verità ad Enrico e avremo modo di seguire la reazione dell'avvocato dopo la notizia; tra i due scoppierà la passione oppure si allontaneranno dopo le rivelazioni? Più probabile la prima ipotesi, in ogni caso assisteremo ad un finale sorprendente. Anche Mia dovrà fare la sua scelta e a quanto pare finirà col passare la notte insieme a Romeo, il suo vero amore. Infine, Enrico dovrà fare i conti con la morte del padre e con un incontro totalmente inaspettato che gli procurerà qualche problema.

    FONTE: http://it.blastingnews.com/tv-gossip/2016/...o-00944879.html
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    ANTICIPAZIONI NON DIRLO AL MIO CAPO SESTA E ULTIMA PUNTATA: CAMBIA LA PROGRAMMAZIONE

    Non dirlo al mio capo, anticipazioni sulla sesta puntata: ecco quando va in onda.



    Non dirlo al mio capo è la fiction rivelazione di questa stagione televisiva primaverile di Raiuno: settimana dopo settimana, infatti, gli ascolti della serie tv con Vanessa Incontrada hanno registrato un netto e progressivo aumento, fino ad arrivare a toccare la soglia dei 6 milioni di spettatori medi. Un ottimo risultato per la rete ammiraglia della Tv di Stato, già reduce dagli ottimi ascolti registrati sempre al giovedì sera da altre fiction come Don Matteo con Terence Hill e dal quiz Rischiatutto.

    Spoiler Non dirlo al mio capo ultima puntata
    Le anticipazioni circa la programmazione di Non dirlo al mio capo rivelano che ormai siamo giunti quasi al termine di questa prima stagione: giovedì 26 maggio andrà in onda la quinta puntata, cui seguirà la sesta e ultima puntata di questa serie. Tuttavia, vi annunciamo che per la messa in onda del sesto e ultimo appuntamento è prevista una variazione di palinsesto circa il giorno di trasmissione in televisione.

    Nel dettaglio, la Guida Tv ufficiale della Rai fa sapere che la sesta e ultima puntata di Non dirlo al mio capo non andrà in onda giovedì 2 giugno, così come è accaduto per tutte queste settimane. I vertici della tv di Stato, infatti, hanno deciso di anticipare la messa in onda degli episodi finali a lunedì 30 maggio 2016, in modo tale da lasciare la serata in cui si festeggia la nascita della Repubblica Italiana a Roberto Benigni, che tornerà su Raiuno in replica con il suo show sulla Costituzione.

    E' amore tra Lisa ed Enrico?
    Tutti i fan delle avventure di Lisa ed Enrico, quindi, dovranno ricordarsi di sintonizzarsi con la rete ammiraglia il prossimo lunedì 30 maggio, in modo tale da scoprire cosa succederà e soprattutto se ci sarà la tanto attesa dichiarazione d'amore di Enrico nei confronti della bella Lisa. Ci ssrà il lieto fine per la coppia in attesa poi di un ipotetica seconda stagione? Per il momento in casa Rai non si parla già di un ipotetico secondo capitolo della fiction, ma visti gli ascolti molto soddisfacenti non si esclude che tornerà in onda nel corso della prossima stagione televisiva.

    FONTE: http://it.blastingnews.com/tv-gossip/2016/...e-00936627.html

    Non dirlo al mio capo | Puntata 26 maggio 2016 | Diretta dalle 21:20 | Anticipazioni

    Il liveblogging della puntata del 26 maggio 2016 di Non dirlo al mio capo, la fiction con Vanessa Incontrada nei panni di una madre costretta a non dire al lavoro che ha dei figli

    Nuovo appuntamento, questa sera alle 21:20 su Raiuno, con Non dirlo al mio capo, la fiction con Vanessa Incontrada nei panni di una madre single costretta a mentire sul lavoro sul fatto che abbia dei figli. Si tratta della penultima puntata, ma dell'ultima che andrà in onda di giovedì: il finale, infatti, sarà trasmesso lunedì prossimo. Questa sera vanno in onda gli episodi "Fidarsi... è bene?" e "La forza della debolezza".

    In "Fidarsi... è bene?" Enrico (Lino Guanciale) assiste ad un litigio tra Fabrizio (Andrea Bosca) e suo padre. L'avvocato decide di aiutarlo ma l'insegnante, per poter ottenere ciò che vuole, dovrà rivelargli un segreto che non ha confidato neanche a Lisa (la Incontrada). Mia (Ludovica Coscione), intanto, inizia a frequentarsi con Giacomo, suscitando la gelosia di Romeo (Saul Nanni). Jacopo (Federico Riccardo Rossi) e Claudia (Gloria Radulescu), invece, cercano di tenere nascosta la loro relazione.

    Ne "La forza della debolezza", invece, allo studio arriva un uomo disperato: la moglie da cui si sta separando, infatti, vuole dividere a metà tutti i beni che gli appartengono. Lisa, che non sa che Enrico è vicino a scoprire la verità su di lei, non immagina che quell'uomo è Rocco (Antonio Geraldi), l'ex di Perla (Chiara Francini). I due, dopo aver litigato, sembrano però avvicinarsi. Jacopo, invece, deve affrontare l'arrivo dei suoi genitori, ai quali ha detto qualche bugia che fanno arrabbiare Claudia. Mia, infine, non sa chi scegliere tra Giacomo e Romeo.

    FONTE: http://www.tvblog.it/post/1303940/non-dirl...retta-riassunto
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    Buonasera mie monelles, vi lascio un pezzettino e vi auguro una dolcissima notte a tutte :checca:

    Arrivarono a casa di Patrizia e scesero tutti dall’auto, tranne lei. Era confusa, non capiva se essere grata a tutti per averla portata via o prenderli a schiaffi uno alla volta. L'unica cosa che sapeva per certo, era quella di essere veramente furiosa. Assuntina aprì la porta, Severino e Pietro presero le valigie dall’auto ed entrarono in casa con lei.
    Giulio si girò e la vide seduta ancora in macchina. Tornò indietro, la prese per un braccio e la trascinò fuori. Entrati in casa, Patrizia guardò i quattro inferocita.
    PATRIZIA: Chi vi ha dato il diritto di farlo? Sei stato tu, Giulio, dì la verità! Ti odio, Giulio, ti odio! Lasciami vivere la mia vita, capito? Io volevo partire con Domenico, perché ti sei messo in mezzo? E tu, mia sorella, che ti allei con lui. Mi hai tradita, giuro che questa me la paghi. Odio anche te!
    A quelle parole rivolte ad Assuntina, Giulio perse la pazienza. Poteva prendersela con lui ma non con la sorella, sapeva quanto aveva fatto per aiutarli.
    GIULIO: Ora basta!
    Giulio urlò con tutta la voce che aveva in corpo. Patrizia, a quell'urlò, impallidì. Giulio non aveva mai usato quel tono con lei, mai.
    GIULIO: Ghisoni, dammi il fascicolo e poi andate tutti fuori.
    Patrizia intervenne, infastidita.
    PATRIZIA: Hey, aspetta, come ti permetti di cacciare la gente da casa mia?
    Giulio la ignorò.
    GIULIO: Vi vedo ancora qui, fuori ho detto!
    I ragazzi non se lo fecero ripetere un’altra volta e uscirono fuori.
    Anche Patrizia si incamminò per uscire di casa, non aveva alcuna intenzione di rimanere da sola con lui. Giulio la prese al volo per un braccio e la fece sedere con decisione sul divano.
    PATRIZIA: Lasciami! Non ho alcuna intenzione di ascoltarti!
    GIULIO: Invece dovrai farlo. Salvatore Ronnisi, nato a Palermo il 24 agosto 1973...
    PATRIZIA: Cosa diavolo stai farneticando? Chi è? Cosa c'entro io con questa persona?
    Giulio prese la scheda con la foto e la passò a Patrizia. Lei la guardò e impallidì, sbarrando gli occhi.
    PATRIZIA: Ma questo è...
    Giulio non la fece finire.
    GIULIO: Sì, Patrizia è il tuo dottorino.
    PATRIZIA: Non ci sto capendo più niente...
    GIULIO: Salvatore Ronnisi, medico legale con il vizio dell’alcool, delle belle donne e del poker. Assiduo frequentatore di bische organizzate in casa di persone facoltose di Palermo, dove praticamente si giocavano di tutto. Fu invitato anche in delle bische organizzate da personaggi di spicco della mafia siciliana, dove ha perso parecchio denaro. E' caduto in una trappola senza via d’uscita, perché i mafiosi a cui doveva dei soldi lo ricattavano. Se voleva estinguere il debito contratto con loro, doveva falsificare delle autopsie di persone uccise dalla mafia. Così sarebbe diventato loro complice e non sarebbe più uscito dal giro. Per sua fortuna, quel poco di cervello che gli è rimasto, l’ha fatto funzionare, denunciando tutto ai Carabinieri. Gli è stata fornita una nuova identità, è stato trasferito in nuova città, con la possibilità di continuare a eseguire il suo lavoro, visto che non si era macchiato di nessun reato.
    Patrizia guardava Giulio esterrefatta, tremava ora...
    PATRIZIA: Cosa sarebbe successo alla festa?
    GIULIO: Dopo la sua denuncia, furono arrestati degli esponenti mafiosi, solo che due di questi riuscirono a scappare. Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva nulla di loro, poi sono stati intercettati dal comando di Perugia, nella nostra provincia. Erano sulle tracce di Longhi per eliminarlo. Lui stasera aveva il compito di attirarli a lui quanto più possibile per farli arrestare.
    PATRIZIA: E io in tutto questo cosa c'entro?
    GIULIO: Longhi o Ronnisi come vuoi chiamarlo tu, dopo stanotte cambierà un’altra volta identità. Io e Ghisoni crediamo che volesse coinvolgerti, perché facendoti passare per la sua ragazza, tu poi saresti stata costretta a far parte del programma protezione testimoni in attesa del processo dove lui testimonierà. Saresti rimasta legata a lui per sempre, visto che ha perso completamente la testa per te.
    PATRIZIA: Oh mio Dio! Questa è fantascienza.
    GIULIO: No, è la verità e quello che abbiamo fatto stasera lo abbiamo fatto tutti per te. Perché nessuno di noi ti vuole perdere. Soprattutto...io...
    Patrizia era incredula, arrabbiata, delusa, ferita.
    PATRIZIA: Tu non vuoi perdermi? Cos’è, una battuta?
    GIULIO: Patrizia, perché ti è tanto difficile credermi?
    PATRIZIA: Perché dopo che sono andata via, non hai aspettato molto tempo a rifarti una vita con Amanda. E non parlo di Luca ma del fatto che l’hai fatta tornare a vivere con te. Dici che mi ami, che ti sono mancata, che non mi vuoi perdere, però lei è ancora con te. Mi dici come posso crederti?
    Giulio a quelle parole si accigliò, rabbrividendo.
    GIULIO: Stai scherzando, vero? Tu in tutto questo tempo hai pensato che io e Amanda fossimo ritornati insieme?
    PATRIZIA: Perché, vuoi forse dirmi che non è così? Ti ho visto come ti teneva sottobraccio, quella sera, fuori dalla caserma. Non si possono tenere due piedi in una staffa.
    A quella provocazione, Giulio si alzò dal divano, afferrò Patrizia e la strinse a sé con decisione. I loro visi erano vicinissimi, la guardava dritta negli occhi.
    GIULIO: Io non amo Amanda, non stiamo insieme, al solo pensiero di toccarla mi viene la nausea. Se le ho permesso di venire a stare a casa mia era perché dopo che tu sei andata via, l’unica ragione per continuare a vivere era mio figlio. Se tollero ancora la sua presenza, è solo per Luca.
    Giulio la lasciò andare. Era deluso, amareggiato. Patrizia aveva messo in dubbio il suo amore per lei e questo lo aveva ferito profondamente.
    Patrizia lo fissava impietrita...Giulio non stava con Amanda, sopportava la sua presenza solo per il piccolo Luca. Ascoltare le sue parole, le aveva fatto provare un'emozione speciale.
    Giulio la guardava, in attesa di un suo cenno, anche il più insignificante, l’avrebbe presa tra le sue braccia e l'avrebbe amata come aveva sperato di poter fare di nuovo. Patrizia era ancora senza parole e continuava a guardarlo immobile.
    Giulio si girò, pronto ad andare via ed uscire da quella casa e dalla sua vita per sempre.
    "Addio... Patrizia..."
    Quel movimento improvviso di Giulio, scosse Patrizia, che fece un respiro profondo per riprendersi. Capì che se Giulio avesse varcato quella porta, l’avrebbe perso per sempre.
    PATRIZIA: Dove crede di andare, Capitano?!
    Giulio era già vicino alla porta ma a quella frase si bloccò. Lei gli si avvicinò lentamente, prese la sua mano poggiata sulla maniglia della porta. Ora quella mano era tra le sue. Patrizia la guardava, lentamente la portò vicino alle sue labbra, posandovi sopra un bacio tenerissimo, poi la fece scivolare dietro al proprio collo. Erano uno di fronte all’altra, Patrizia alzò lo sguardo e si avvicinò al viso di Giulio. Lui non riusciva a parlare, riusciva solo a guardare i bellissimi occhi e le labbra sensuali della sua amata.
    PATRIZIA: Capitano, ora lei è sotto la mia custodia, non può lasciare questa casa.
    Un leggero sorriso apparve sulle le labbra di Giulio. Prima che potesse risponderle, Patrizia posò le sue labbra sulle sue, perdendosi in quel dolcissimo bacio.
    Fuori, nel frattempo, continuavano a ridere e scherzare sull’operazione appena conclusa. Ad un tratto Assuntina zittì tutti.
    ASSUNTINA: Ragazzi, zitti un attimo! Ascoltate.
    GHISONI: Che c’è? Io non sento niente.
    SEVERINO: Cara cugina anch’io non odo nulla.
    ASSUNTINA: Uomini ritardati. Appunto, hanno smesso di litigare. Bene, il nostro compito qui è finito. Vi va di andare a mangiare una pizza?
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    Finale coerente con quello che alla fine era la storia :checca: In fine dei conti il lupo perde il pelo ma non il vizio :diavoletto: Daria non poteva comportarsi diversamente. Una cosa è certa... Secondo me questo finale ha i presupposti x una seconda serie... O per finire qui. E sinceramente lo preferirei visto che x la rai i seguiti sono un flop ls maggior parte delle volte :linguaccia:
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    Puntata bellissima anche questa :checca: Finalmente una fiction divertente e semplice e soprattutto pulita :abbraccio: Mi piace anche la delicatezza con cui vengono trattati i casi di cui lo studio legale ha a che fare :applauso: Praticamente perfetta :evviva:
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    Non dirlo al mio capo, le anticipazioni di giovedì 19 maggio 2016



    Nuovo appuntamento, questa sera giovedì 19 maggio alle 21:20 su Raiuno, con “Non dirlo al mio capo”, la fiction con Vanessa Incontrada. Ecco cosa dicono le anticipazioni.
    Nel primo episodio dal titolo “Vestito o maschera” Enrico mette alla prova Lisa, facendole seguire un caso tra un cliente ed un’azienda tessile. L’uomo le regala un tailleur grigio, cosa che fa assaporare a Lisa il successo sul lavoro, al punto che i colleghi iniziano a non riconoscerla, così come Fabrizio che ha iniziato a frequentare. Enrico, invece, segue un caso legato all’autista del padre Giusto, che gli permetterà di scoprire ulteriori segreti sulla sua famiglia. Perla organizza un piano in vista dell’arrivo della zia Luigia, mentre Mia prepara una festa in modo da riavvicinarsi a Romeo ed a Greta.
    Nel secondo episodio, dal titolo, “Dire, fare, combaciare”, invece, Lisa ed Enrico sono costretti dal cardinale Balestra, che li crede fidanzati, a seguire insieme il suo caso, nonostante lui sia arrabbiato con la protagonista e la voglia sfruttare come praticante. La protagonista, inoltre, pensa se sia giusto far conoscere Fabrizio ai suoi figli, mentre Mia accetta la storia tra Romeo e Greta, aiutata anche dalla conoscenza, in piscina, di un altro ragazzo che la rubato la sua corsia.

    FONTE: http://www.si24.it/2016/05/19/non-dirlo-al...io-2016/240806/
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